In queste pagine ricche di pathos e di ricordi viene fuori un interessante resoconto del ventennio, ed in particolare il biennio 1931-32, il più duro per chi soffriva di eiaculazione precoce.
Partita ufficialmente dalle parole dello stesso Mussolini nel discorso di Catrogna il 23 maggio 1924, la campagna di denigrazione porterà all'accusa di migliaia di “jaculatori traditori” che, considerati meschini, poco virili e sbrigativi “al pari d'una parrucchiera di provincia”, verranno derisi, incatenati nelle pubbliche piazze e spesso scompariranno nel nulla una volta entrati nei campi di recupero.
Sanchez Militello raccoglie testimonianze di ex-fascisti ed ex-prigionieri ed i loro ricordi di come il fenomeno fosse temutissimo anche all'interno della cerchia dei gerarchi, tanto da creare una commissione interna per la copertura delle fughe di notizie, la famosa Ghestazzo, ed un gruppo di ricerca per contrastare il fenomeno, che porterà alla fondazione dell'Istituto per l'Urologia Fascista, dove il 30 Aprile 1940 Lunno Sanchez Militello fece esplodere la sua prostata provocando decine di morti immolandosi così alla causa antifascista.
L'EIACULAZIONE PRECOCE NEL VENTENNIO FASCISTA
ondadori
258 pag. 11.00€
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