KRITICA CRITICA3

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                                    Pfich Nemmenthal


Se con Pollock la tecnica del dripping era assurta agli onori della cronaca, che dire delle opere di Pfich Nemmenthal, nel suo periodo di crisi esistenzialista?
Nemmenthal nasce il 10 Luglio del 1960 a Marinella di Propoli; il padre, Hernst Nemmenthal, è un umile fattorino. All'età di diciotto anni, conseguita la patente, si siede per la prima volta da solo nella vettura di famiglia; guardandosi stupito intorno, egli coglie proprio mentre sta guidando sia l'essenza ingannevole della realtà sia un platano secolare.
Al suo risveglio in ospedale, assecondando un misterioso impulso di pittura, imprime sul muro della sua camera l'opera prima che lo rende famoso in tutto il globo: “Segatura Verde”.
Percetto ambiguo, denominazioni artefatte, scollatura tra significante e significato: le sue opere di questo primo periodo non possono che lasciare l'animo tumefatto.
“Chilo di Riso”, “Piselli Novelli”, “Mandorle Volanti”, “Chiodi Misti”, e decine d'altri che in comune hanno l'ossessiva ripetizione, la convinta reiterazione, la texturizzazione del banale.
Come un timbro impazzito, Pfich continua a riprodurre all'infinito lo stesso piccolo elemento, considerando finito il quadro soltanto quando sonno o ira improvvisa lo colgono.
Durante la creazione di “Semi d'anguria nel piatto d'Agosto”, però, egli viene colto dalla Sindrome di Brucanest. Anche nota come “Insensibilità randomica”, Questa terribile sindrome gli causa, in momenti imprevedibili delle sue giornate, la perdita momentanea e completa di due dei cinque sensi a caso.
Questo fatto lo costringe a ritirarsi per alcuni anni dalla produzione artistica, ma ispirerà la corrente artistica del suo secondo periodo, la "Sprazzialità".


"Segatura Verde" (1978), olio su parete 
Vade Mecum Teaching Hospital, San Francisco.

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