CRITICA 6
Wolfgar Trucktail
"Come descrivere l'arte quando essa non è arte?". Domanda che Trucktail poneva già nel 1570 agli allievi della sua Scuola di A-pittura a Vienna.
Se ad oggi poche delle sue opere sono sopravvissute, lo stesso non si può dire di quelle dei suoi allievi, dei quali invece non v'è alcuna traccia.
Lo storico d'arte Polzo Beccafico ipotizza nel suo saggio "Sdegni storici parzialmente immotivati" che Trucktail non avesse in realtà nessun allievo, ma che fosse divenuto totalmente folle in seguito all'incontro, in sogno, con un unicorno dell'Indocina, che lui prese per suo animale guida senza però il consenso della bestia.
Veri o immaginari che fossero i suoi studenti, egli comunque ogni giorno, instancabilmente, mostrava i segreti della A-pittura: dipingere senza dipingere. L'importanza dell'ispirazione, che mai può giungere intatta sulla tela: quindi non eseguire il tratto, ma soltanto accennarlo, seguendo le linee della mente che da sole, dense di immaginari ed immaginifici colori, possono essere all'altezza dell'ideale posto a modello.
Dei tre capolavori superstiti, "Luccichìo del pianeta Oltremare" "Irreale suggestione di un pomeriggio artico" e "Tumuli di chincaglieria dall'aspetto importante", l'ultimo è custodito oggi al British Maculayculkin Museum di Poddgelow, in Scozia. Solo ad uno sguardo poco attento esso può sembrare ciò che in effetti è, e cioè una tela assolutamente bianca. La verità è che davanti a noi possiamo osservare in tutta la sua virginea magnificenza un meraviglioso dipinto a-pittorico, un nulla che altro non è, se non lo stesso nulla che l'artista riempì del suo pensiero. E che, per nulla alterato dagli anni, si ripresenta agli occhi dell'osservatore contemporaneo. Vi è tutto ciò che l'artista voleva far pervenire: il pathos di un'idea compiuta nel suo non essere concreta, la fascinazione di un vera pre-senza. Ed è tutto riassumibile nel giubilo dell'animo, messo di fronte a cotanto iperuranio artistico.
"Tumuli di chincaglieria dall'aspetto importante", niente su tela, 1599, British Maculayculkin Museum |
VALERIO DE SAZANNES
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