Singardo
Maria Mistretta, storico Mastro d'Ascia di Palazzo Chigi, è da
sempre uno dei più controversi studiosi di danza classica.
Quest'ultimo lavoro, premiato al Festival di Sannitta, apre nuovi
orizzonti all'ermeneutica delle danze ponendo l'accento su voci che
finora erano apparse prive di fondamento. Da pericolosi studi su
testi classici di etnocoreologia, satanismo avanzato, antropofagia e
storia acuta della danza, Mistretta giunge a conclusioni a dir poco
sconcertanti. Ricostruendo una particolareggiata storia della danza
lo studio si sofferma su alcune forme in particolare, come il tardo
salterello franco-torinese nel quale, ancor più che nelle grezze
scuole medievali, si rintracciano le prime avvisaglie di un
“legislatura satanica
dei movimenti in crescendo”.
Il capitolo sul cinquecento si apre con una disamina di nuovi e mai
pubblicati documenti su Pompeo Diobono il maestro
che aprì la prima scuola di danza in Europa e ritenuto da Mistretta
il più grande satanista fraudolento del suo tempo. Ricchissimo anche il capitolo sulla
simbologia numerica cabalistico-satanica delle sei posizioni base o
dei 90° di rotazione della coscia rispetto all'asse
del corpo nel “malefico en dehors”. Un testo densissimo di
sapere che porta il lettore ad una nuova e terribile visione della danza, e che Arcadio Zauberflote non ha esistato a definire “un
capolavoro assoluto della etnocoreologia applicata alle cose false”.
FRAMMENTI
DI IDEOLOGIE SATANICHE NELLA DANZA CLASSICA
TUBERCOLOTICA
456
pag. 28.00€
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